Con i termini monocristallino e policristallino si indicano due differenti tipologie di silicio (materiale che costituisce la cella fotovoltaica): nel silicio monocristallino gli atomi del reticolo cristallino sono orientati in un'unica direzione mentre il silicio policristallino, che è ottenuto dalla rifusione degli scarti di silicio, gli atomi non sono sono orientati a caso in tutte le direzioni.

La differenza tecnica principale (visibile) è che a parità di spazio con le celle in silicio monocristallino il pannello risulta leggermente più potente (circa il 10% in più):

Monocristallino = max 180W su 1 mq

Policristallino = max 160W su 1 mq

Ovviamente un pannello da 100W mono o poli produce la stessa energia, solo che quello realizzato con celle monocristalline è leggermente più piccolo (10% in meno di ingombro). Per questa maggiore efficienza il silicio monocristallino costa leggermente di più del policristallino.

Da un punto di vista macroscopico le altre differenze visibili/misurabili tra le 2 tipologie di celle sono:

Tipo silicio

Monocristallino

Policristallino

colore cella

blu notte/nero blu

forma cella

psedo-square* quadrata

efficienza cella 

18/20% 16/18%

*quadrata con angoli arrotondati

In definitiva le 2 tecnologie sono molto molto simili, pertanto non sono  fondati i consigli che indicano grossi vantaggi nella scelta di un tipo o dell'altro, le differenze - che pur ci sono - non hanno effetti misurabili dall'utilizzatore medio. Inoltre a complicare la faccenda si mette il fatto che non esiste "IL" monocristallino e "IL" policristallino ma esistono decine di aziende che producono decine e decine di tipologie di celle mono e poli, con ricette diverse, per cui è assolutamente possibile trovare una cella in policristallino ad alta efficienza che abbia potenza maggiore di una cella mono a bassa efficienza o celle di identica potenza nominale ma con tecniche costruttive diverse, ecc.

All'atto pratico le due tecnologie sono molto simili, per cui non ci sono differenze clamorose tra l'una e l'altra (anche se spesso, su alcuni siti web, capita di leggere il contrario). Sebbene alcune differenze ci siano, l'elemento fondamentale che sfugge a molti è che tali differenze non hanno una portata tale da rendere una tipologia più idonea rispetto all'altra in una data applicazione. 

Quando si sentono affermazioni del tipo:

"il policristallino funziona meglio con basso irraggiamento"

"il monocristallino è sconsigliato al sud per le alte temperature"

possiamo affermare con certezza che si tratta di "mezze-bufale" ossia di affermazioni sostanzialmente false ma che (a volte) prendono spunto da aspetti veri.

Infatti non è tanto importante se una tecnologia produce di più o di meno in una particolare condizione... ma l'aspetto principale che nessuno focalizza è QUANTO produce di più.

Allora se questo "di più" è il 30% o il 20% o almeno il 10% è un conto, vale la pena approfondire

Se invece questo "di più" è forse lo 1% è allora tutt'altra faccenda, e tutte le disquisizioni perdono di significato.

Con la faccenda mono/poli siamo in questo secondo caso, ossia se osservano le produzioni di due moduli da 100W nelle stesse condizioni di lavoro le differenze legate alla sola tecnologia pesano meno dell'1%.

Tanto per avere un confronto:

- l'effetto della polvere (modulo pulito o sporco) incide fino al 10%

- l'inclinazione corretta incide fino al 10-12%

- la ventilazione (per raffreddamento) incide fino al 7-8%

Per cui avrebbe molto senso fare enormi disquisizioni sulle suddette modalità installative che sommate insieme, complessivamente, incidono per un 30% e pochissimo senso parlare di differenze mono/poli che sono per lo più differenze da "laboratorio" praticamente invisibili all'utilizzatore.